Cronoscalata Oliveto Citra-Colliano: perfetto connubio tra sport, bellezze paesaggistiche e prodotti locali
Al via il 16 maggio 2015 la prima delle tre Cronoscalate individuali, inserita nel calendario gare del Circuito Scudetto Campano, valevole come prova per lo Scudetto Campano Scalatori 2015, e la seconda delle tre Cronoscalate individuali inserita nel calendario gare del BREVETTO “PEDALANDO” 2015, valevole come prova per il TROFEO DELLO SCALATORE.
La tappa vedrà impegnati gli atleti in un percorso affascinante e impegnativo che partirà da Colliano (SA) – Località Isca, dove scorre il fiume Sele, per arrivare a Colliano (SA) – Località Collianello, alle cui spalle si erge l’imponente Monte Marzano.
Il Comune di Oliveto Citra, situato nell’Alta Valle del Sele ai confini con i Monti Picentini e la provincia di Avellino, è un paese collinare di circa 4000 abitanti. Il Castello Normanno, noto come “Castello Guerritore”, sovrasta il centro abitato ed è uno dei tipici castelli baronali del Sud, edificato su un compatto masso calcareo con forma leggermente trapezoidale. Adiacenti al maniero, troviamo il Campanile e la Torre dell’Orologio: due corpi di origine medievale, separati per funzione ma legati strutturalmente, divenuti insieme al Castello il punto di riferimento di Oliveto Citra.
L’agricoltura, l’allevamento, l’artigianato, l’ambiente ed anche l’archeologia rappresentano i punti cardine dell’economia di questo caratteristico borgo, la cui prima comunità risale all’Età del Ferro e alla quale si sono succeduti nel tempo i Sanniti, gli Etruschi, i Lucani, i Greci e i Romani.
Le testimonianze archeologiche di Oliveto Citra sono state ritrovate in diverse Contrade del suo territorio: Turni, Vazza, Isca, Puceglia, Aja Sofia, Cava dell’Arena e Fontana Volpacchio. In questi siti, numerose necropoli di varie epoche, dall’Età del Ferro all’Epoca Romana, sono state riportate alla luce e circondano a raggiera la cittadina moderna presso la quale, su un’altura, troviamo la località detta “Civita”, l’unica in cui finora sia stato identificato dagli archeologi un antico centro abitato. Il materiale cronologicamente diversificato proveniente dai siti archeologici del circondario, in particolare dalle necropoli, è esposto al pubblico nel Museo Archeologico Provinciale dell’Alta Valle del Sele, allocato nel Castello Baronale Guerritore.
Oliveto Citra si inserisce tra i comuni italiani coinvolti nel degassamento naturale del suolo, intendendo con tale terminologia una miscela di gas naturali che, risalendo dalla profondità della Terra, si manifesta in superficie fuoriuscendo da faglie e fratture. Nel comprensorio comunale di Oliveto Citra sono state riscontrate dieci venute di gas con o senza la presenza di acqua, le cosiddette “Mofete”, che rappresentano un sito di particolare interesse geologico definito “Geosito”.
Uno spettacolo emozionante è offerto anche dai numerosi corsi d’acqua che attraversano il territorio di Oliveto Citra, quali il fiume Sele e i torrenti Puceglia, Vonghia, Acqua Bianca e Lavandaia. Agli inizi dell’Ottocento, l’abbondanza d’acqua e la consistente produzione di grano, orzo e granturco consentì l’edificazione di numerosi mulini e ancora oggi tali coltivazioni vengono portate avanti dagli agricoltori locali. In particolare, è molto fiorente la produzione di grano duro, da cui si ricava un’ottima farina ricca di glutine, particolarmente adatta per le paste alimentari.
Chi si reca ad Oliveto Citra potrà percepire appieno i sapori, gli odori e i colori dei prodotti tipici locali come l’olio extravergine di oliva, il vino, il pane, la pasta, i salumi, gli ortaggi, i formaggi e il miele, che hanno come unici ingredienti la salubrità della terra, la freschezza delle acque e il calore del sole. Il paese vanta anche la coltivazione di un legume da granella tra i più rinomati e conosciuti dell’Alta Valle del Sele: il fagiolo “occhio nero” di Oliveto Citra. Da sempre alla base dell’alimentazione contadina, il fagiolo “occhio nero” è utilizzato nella preparazione di piatti tipici locali, tra cui primeggiano le zuppe contadine condite con olio extravergine di oliva (Fasul a’ Trappetara) e i primi piatti (Lagane e Fasul).
Da non perdere la tradizionale Festa dell’Uva, che da oltre quarant’anni si svolge ad Oliveto Citra la prima domenica di ottobre. La sagra si ricollega idealmente alle antiche feste che si tenevano presso i Romani per esaltare l’uva e il vino. Essa rappresenta per l’intera comunità olivetana “la festa del raccolto” e della “fecondità della terra”, che in questa zona è particolarmente ricca di vigneti e uliveti.
Chi ama le escursioni e la montagna può recarsi nelle aree attrezzate di Fontana Volpacchio e Piano Canale.
Il Comune di Colliano, piccolo e caratteristico paese montano con meno di 4000 abitanti, domina l’Alta Valle del Sele ergendosi ai piedi dell’imponente Monte Marzano a un’altitudine di circa 650 metri s.l.m., che gli consente di avere una suggestiva posizione intensamente panoramica. Il territorio è ricco di prati, boschi di faggi e ontani, parchi e oasi protette popolate da nibbi, poiane e lupi.
Le tracce più antiche della popolazione locale risalgono al I-III secolo d.c.; a questo periodo storico vengono attribuiti i ritrovamenti di alcuni monumenti funebri, tombe, urne cinerarie e parti di edifici di culto. Tra i vari reperti ricordiamo: i tre Cippi funerari del III secolo d.c. nei giardinetti di Viale Terlizzi e una Croce Italica del Cinquecento. Inoltre, il paese offre ai suoi turisti numerosi siti culturali e religiosi da poter visitare: i due Centri Storici (quello del Capoluogo e quello della Frazione Collianello), il Complesso Archeologico Altomedievale in località Bisigliano, i resti del Castello Normanno, il Palazzo Baronale, la Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo, di San Martino di Tours, di Santa Maria del Borgo e la Cappella di Santa Maria del Soccorso.
L’economia locale si basa essenzialmente sull’agricoltura, l’allevamento e l’artigianato. Ma la montagna e i prodotti del sottobosco, in primis il tartufo nero e il fungo porcino, sono diventati la vera ricchezza del paese.
Chi sceglie di recarsi a Colliano non può fare a meno di gustare la sua cucina fatta di cibi semplici e genuini, tipici della tradizione contadina. Formaggi, legumi, patate di montagna, salumi, vino, olio extravergine di oliva, frutta secca e miele delizieranno il palato dei buongustai. Ma con la presenza del tartufo e del porcino, la cucina locale ha ampliato il ventaglio dei suoi piatti, con ricette che esaltano i loro intensi sapori: ravioli al tartufo nero e funghi porcini, calzoncelli di patate con tartufo nero, porcini e provola affumicata su crema di vegetali.
Da non dimenticare l’appuntamento con la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo e dei Prodotti tipici locali, che si tiene a Colliano ogni anno nel secondo weekend di ottobre.
Chi ama la montagna e vuole trascorrere una giornata a contatto con la natura incontaminata, può raggiungere le aree attrezzate in località Piano di Pecora e Piano Luongo. Inoltre, non dimenticate di recarvi in Località Collianello per affacciarvi alla suggestiva Terrazza del Belvedere che, dai suoi quasi 700 metri d’altezza, domina l’Alta Valle del Sele e consente di godere dello splendido spettacolo che offrono i Monti Picentini. In lontananza, dove i monti digradano verso le colline, si potrà intravedere alle loro spalle il mare del Golfo di Salerno.
Antonella Caputo